Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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4 maggio 2017

Ai compagni della Sezione di Milano “Teresa Noce” del Partito dei CARC


Cari compagni,

ringrazio i dirigenti della Sezione del Partito dei CARC, che hanno dato al (nuovo) Partito comunista italiano la possibilità di portare il suo saluto al vostro congresso e anzitutto vi auguro di fare un lavoro fecondo di risultati.

I lavoratori del nostro paese hanno bisogno di voi. Per lo più loro non lo sanno, ma voi siete in grado di portarli a prendere la strada giusta per porre fine al catastrofico corso delle cose che le autorità della Repubblica Pontificia impongono nel nostro paese.

Non è grave che i lavoratori non sappiano che voi potete farlo. Anzi è naturale che non lo sappiano perché le stesse autorità fanno di tutto per distrarre e demoralizzare i lavoratori, per far credere che non c’è alternativa a quello che esse impongono. Hanno ridotto il nostro paese a un terreno aperto a tutte le scorrerie e ai saccheggi che fanno comodo ai grandi gruppi imperialisti di tutto il mondo, ivi compresi i grandi gruppi finanziari italiani che fanno parte di questa elite di predoni che devastano il nostro e gli altri paesi.

Quello che è importante e decisivo, è che lo sappiate voi e che voi sappiate cosa e come fare. Noi comunisti sappiamo cosa e come fare. Quest’anno celebriamo il centenario della Rivoluzione d’Ottobre, l’insurrezione che ha dato il via alla prima grande ondata della rivoluzione proletaria mondiale. È la dimostrazione pratica, storica che possiamo farlo.

Ma quell’ondata si è esaurita, penserete. Certo, le grandi imprese non riescono al primo colpo. Ma quell’ondata ha cambiato il mondo e a quelli che vogliono imparare ha insegnato come fare meglio.

La borghesia imperialista ha ripreso in mano la direzione del mondo e ha mostrato e sta confermando che il suo regno è la rovina dell’umanità, che instaurare il socialismo è necessario. La Carovana del nuovo PCI ha ricavato gli insegnamenti della prima ondata della rivoluzione proletaria e li sta applicando. Il Partito dei CARC fa parte della Carovana. Creare le condizioni per costituire il Governo di Blocco Popolare, costituirlo e farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia è l’impresa che nell’immediato abbiamo davanti; è l’impresa che previene la mobilitazione razzista; mobilita tutte le forze vive e sane del paese che lottano contro il degrado, la disoccupazione e l’abbrutimento; le mobilita a compiere un’impresa che farà fare un salto avanti alla rivoluzione socialista.

Le aziende capitaliste, le istituzioni pubbliche, le scuole e le università sono i futuri centri del nuovo potere. Possiamo e dobbiamo intervenire in ognuno di questi centri che aggregano masse popolari e fare scuola di comunismo. Incitare le persone più avanzate e generose a organizzarsi, a mobilitare gli altri per difendere i loro diritti e le loro conquiste che i vertici della Repubblica Pontificia sacrificano ai profitti dei capitalisti. Mobilitarli a proiettarsi all’esterno delle aziende e delle scuole, ad attuare di loro iniziativa dovunque è possibile farlo su scala locale le parti progressiste della Costituzione strappata dalla Resistenza e non attuata, aggirata e violata, a rendere il paese ingovernabile dai vertici della Repubblica Pontificia, ad aggregarsi con le mille organizzazioni e comitati che le masse popolari hanno formato e formano, a spingere tutti in avanti fino a costituire insieme un proprio governo d’emergenza.

Questa è la via per rompere le catene dell’Unione Europea, della NATO, della Banca Centrale Europea. Il primo paese che romperà queste catene indicherà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari degli altri paesi.

I popoli non hanno bisogno di competizione e di concorrenza; hanno bisogno di essere sovrani nel proprio paese e di instaurare rapporti di solidarietà, collaborazione e scambio con gli altri paesi. Sulla terra c’è posto per tutti; possiamo salvaguardare l’ambiente e anche migliorarlo e creare un avvenire di benessere, di civiltà e di progresso. Ma la premessa è che i lavoratori siano padroni del proprio paese, strappino il potere alla borghesia e ai suoi agenti.

A questa impresa voi potete contribuire, ognuno di voi può dare il suo contributo. Chi contribuirà, migliorerà anche se stesso. Imparerà a essere contento, sereno e coraggioso.

Il P.CARC aggrega tutti quelli che vogliono collaborare a compiere questa impresa; la Carovana del (nuovo) Partito comunista è la scuola per chi vuole imparare a compiere questa impresa.

Chi non ha fiducia né in sé né negli altri accusa noi del (n)PCI perché ci organizziamo nella clandestinità. Si unisce alla borghesia nel condannarci e cerca di isolare il Partito dei CARC perché è il nostro partito fratello; perché condivide i nostri principi, condivide la concezione comunista del mondo, il nostro bilancio della prima ondata della rivoluzione proletaria, la nostra analisi della situazione; perché lotta per portare le masse popolari a costituire il Governo di Blocco Popolare. Ma cosa obiettano a questa strada? Il massimo che possono dire è che “non ci sono le condizioni”. Ma noi diciamo: guardatevi attorno. Se un piccolo gruppo di lavoratori, 24 operai in tutto, come quelli della Rational di Massa riescono a combinare la mobilitazione che già sono riusciti a creare, la stessa cosa possono fare i lavoratori della Alstom di Sesto San Giovanni, i lavoratori dell’INNSE, i lavoratori dell’Alitalia, i lavoratori delle tante aziende minacciate di chiusura, dei tanti servizi pubblici minacciati di privatizzazione, gli studenti delle scuole e delle università, i tassisti minacciati dalla Uber, tanti lavoratori autonomi ridotti alla disperazione. Non c’è dubbio che troveranno eco e solidarietà negli operai delle aziende che oggi tirano ancora ma che sono nelle mani di predoni che domani possono cambiare idea, predoni che già oggi erodono i diritti conquistati, esternalizzano e subappaltano. Basta guardare all’ultimo contratto metalmeccanici, all’accordo preliminare per il pubblico impiego, al taglio delle risorse alle amministrazioni comunali, ai tagli ai servizi pubblici.

Quello che occorre è la mobilitazione dei comunisti a portare una linea di riscossa, la fiducia nelle proprie forze; dei comunisti anzitutto ispirati e animati loro stessi dalla concezione comunista del mondo. Questa mostra la via del futuro con la stessa sicurezza con cui la medicina moderna ha mostrato la via per curare malattie e infezioni secolari, la fisica moderna ha insegnato a costruire macchine che hanno alleviato la fatica di lavorare e potrebbero anche eliminarla del tutto. Bisogna togliere il potere alla borghesia e al suo clero che per difendere i loro privilegi, i loro lussi e i loro sprechi, la loro fanatica devozione al denaro e a dio, cercano in ogni modo di distogliere le masse popolari dall’applicare la concezione comunista del mondo: e finché hanno il potere ci riescono. Sta a noi, sta a voi darsi i mezzi per portare le masse popolari ad applicarla praticamente, a partire dalle lotte di ogni giorno fino alla conquista del potere. Questo è il buon lavoro che vi auguro a nome di tutto il (nuovo) Partito comunista italiano.

Compagno Ulisse, segretario generale del Comitato centrale del (n)PCI.